Indice dei contenuti
- 1 Prestiti postali: cosa sono
- 2 Prestiti postali con delegazione di pagamento: cosa sono
- 3 Prestiti postali con delegazione di pagamento: le caratteristiche
- 4 A chi è rivolto
- 5 Prestiti postali con delegazione di pagamento e cessione del quinto: differenze
- 6 E se il datore di lavoro rifiuta?
- 7 Cosa serve sapere sui prestiti postali con delegazione di pagamento
Se vuoi scoprire cosa sono i prestiti postali con la delegazione di pagamento, sei nel posto giusto. In questa guida ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere per avere le idee più chiare. Ma prima scopriamo insieme cosa sono i prestiti postali per procedere passo per passo.
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Prestiti postali: cosa sono
I prestiti postali sono una soluzione di finanziamento a cui si rivolgono molte persone quando hanno bisogno di liquidità urgente. Il prestito postale di solito è rivolto chi ha un conto corrente Banco Posta ed è proprio qui che verranno effettuati i versamenti dei soldi.
Si tratta di prestiti che consentono di disporre di finanziamenti dai 1.000 euro fino ai 60.000 euro per varie tipologie di spese che occorre fronteggiare. Il rimborso potrà avere una durata che va da un minimo di 22 mesi fino a un massimo di 120 mesi.
Il tasso del prestito sarà sempre fisso come anche le rate che saranno costanti per tutta la durata del piano di ammortamento. I prestiti postali potranno essere richiesti in qualsiasi ufficio postale o nelle varie filiali presenti in tutta Italia.
Prestiti postali con delegazione di pagamento: cosa sono
I prestiti postali con la delegazione di pagamento sono delle soluzioni per chi è già titolare di una cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di un modo per aumentare la cifra del prestito richiesto. Questa forma di finanziamento viene chiamata anche delega di pagamento, prestito con delega, delegazione di pagamento o doppio quinto.
Il rimborso di questo prestito verrà trattenuto direttamente dalla busta paga o dal cedolino pensionistico del richiedente e non dovrà mai andare oltre il 40% dello stipendio, o della pensione. Le norme che regolamentano tale tipologia di prestito sono gli articoli 1269 e 1273 del Codice Civile.
Così questa forma di prestito postale consente di avere una trattenuta del 40% dalla propria busta paga o dalla pensione. È un tipo di credito che può essere richiesto quando il lavoratore ha già in corso un altro finanziamento con un debito piuttosto alto. Oppure quando si necessita un importo più alto nel finanziamento, fino a 80 mila euro, una cifra non raggiungibile con la cessione del quinto tradizionale.
Prestiti postali con delegazione di pagamento: le caratteristiche
I prestiti postali con la delegazioni di pagamento sono quindi delle soluzioni molto simili alla cessione del quinto poiché ne riprendono molte regole, come il procedimento tecnico e le trattenute sullo stipendio. Tuttavia si tratta di finanziamenti che rientrano nei prestiti personali.
Nei prestiti con la delegazione di pagamento il dipendente potrà delegare l’amministrazione terza o il datore di lavoro di effettuare il rimborso della rata per il prestito. Il richiedente quindi domanda ad un delegato di estinguere il finanziamento al suo posto nei confronti della banca.
La delegazione di pagamento sarà però disponibile solo per i lavoratori dipendenti delle amministrazioni pubbliche che abbiano delle precise convenzioni con le banche che hanno concesso il prestito. Questa soluzione permetterà così di trattenere un altro quinto del proprio stipendio o della pensione, oltre all’1/5 già ceduto con la cessione del quinto tradizionale, fino ad arrivare ad una doppia cessione del quinto.
I privati potranno invece richiedere questa soluzione solo se l’azienda in cui il lavoratore ha il suo rapporto lavorativo accetterà il prestito con doppia cessione di quinto.
A chi è rivolto
I prestiti postali con la delegazione di pagamento sono rivolti a:
- dipendenti statali e molti dipendenti pubblici. L’azienda dovrà però sempre avere la libertà di accettare o meno questa soluzione di finanziamento.
- dipendenti privati. Questi devono però avere un contratto a temo indeterminato e l’azienda dovrà accettare la trattenuta della doppia rata mensile.
Anche i cattivi pagatori potranno accedere a questa forma di prestito. Si tratta di coloro che hanno avuto un passato creditizio non ottimale e sono stati segnalati nella Centrale di Rischi, il database che include tutte le persone che si sono dimostrate insolventi di fronte ad alcuni pagamenti di prestiti passati. Sono esclusi da tale prestito i pensionati. Questo perché gli enti pensionistici non hanno accettato di stipulare dei prestiti con la trattenuta di una doppia rata sul cedolino pensionistico.
Prestiti postali con delegazione di pagamento e cessione del quinto: differenze
Ci sono delle leggere differenze tra i prestiti postali con la delegazione di pagamento e la cessione del quinto tradizionale. Scopriamo quali sono.
Nella classica cessione del quinto l’ammontare della rata mensile da rimborsare al creditore non può superare il 20% al netto sullo stipendio, ossia l’1/5. Nel prestito con la delegazione di pagamento invece si potrà applicare un’ulteriore trattenuta del 20% fino ad arrivare al 40% sulla busta paga.
I prestiti postali con la delegazione di pagamento potranno inoltre essere richiesti anche qualora vi è già una cessione del quinto in corso sulla busta paga. Entrambe le cessioni, quella con delega e quella tradizionale, non potranno comunque superare il 20% sullo stipendio.
E se il datore di lavoro rifiuta?
Può anche capitare che il datore di lavoro o l’azienda in cui lavora il richiedente rifiuti il prestito postale con la delegazione di pagamento. Questo può accadere infatti a differenza del finanziamento con la cessione del quinto.
Tuttavia, i dipendenti statali potranno richiedere il prestito poiché regolamentato da una convenzione tra l’amministrazione e l’istituto di credito che eroga il finanziamento.
Cosa serve sapere sui prestiti postali con delegazione di pagamento
Quando si stipula un contratto per i prestiti postali con la delegazione di pagamento occorre sapere che la durata massima del piano di ammortamento sarà di 120 mesi. La rata mensile verrà trattenuta sempre dalla propria busta paga e verrà fatto tutto dal datore di lavoro che invierà, ogni mese, le rate alla banca estinguendo il debito.
Il tasso di interesse sarà fisso. Il prestito potrà essere richiesto anche qualora il richiedente fosse un cattivo pagatore o se abbia ricevuto dei protesti. Anche chi ha in corso altri finanziamenti o chi ha aperto un mutuo potrà accedere a questa soluzione di finanziamento.
Sarà obbligatorio stipulare un’assicurazione sul rischio vita e sul rischio impiego. La prima serve a salvaguardare gli eredi, la seconda invece serve per la banca per assicurarsi che qualora il beneficiario venga licenziato riceverà il restante importo del credito dalla compagnia assicurativa.
Il prestito verrà erogato tramite assegno circolare o tramite bonifico sul conto corrente postale del beneficiario.
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