Indice dei contenuti
- 1 Prestito postale: cos'è e come si richiede?
- 2 Prestiti postali per professori precari e insegnanti non di ruolo
- 3 Rimborso del prestito: come e quando avviene?
- 4 Cosa succede se si è cattivi pagatori?
Il prestito postale può essere individuato come una buona soluzione per chi ha bisogno di liquidità urgente. A tutti può succedere di avere una spesa imprevista e dovervi fare fronte. Con i mezzi che abbiamo oggi a disposizione, i prestiti possono essere piuttosto veloci. Quando si parla di prestito postale, intendiamo un finanziamento che viene concesso dalle Poste Italiane ed erogato o su carta prepagata PostePay o su un conto corrente postale intestato al richiedente. In pochi e semplici passi,nel giro di una settimana al massimo, il cliente può disporre della cifra richiesta.
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Come vedremo in seguito, Poste Italiane mette a disposizione una grande varietà di prestiti. La clientela che si rivolge a Poste Italiane, è molto variegata e spazia dal pensionato al giovane. Si tratta di pacchetti mirati a specifici target o usi. In questo capitolo analizzeremo a fondo i prestiti postali dedicati ai professori precari ed insegnanti non di ruolo. Vi forniremo utili informazioni su come questo prestito può essere richiesto, se è meglio preferire la richiesta presso una filiale oppure online. Capiremo quali garanzie servono per avere maggiori probabilità di ottenere il prestito e infine vi spiegheremo cosa succede in caso di mancato pagamento di una o più rate di rimborso.
Prestito postale: cos’è e come si richiede?
Il cliente, o aspirante cliente, può rivolgersi a Poste Italiane per richiedere un prestito postale. Questo prestito viene erogato dalla posta dopo una attenta analisi della richiesta del futuro beneficiario. Le poste analizzano gli eventuali rischi collegati alla concessione del prestito. La domanda viene presentata compilando l’apposito modulo. Il professore precario o l’insegnante non di ruolo può scegliere di avviare la richiesta rivolgendosi ad una filiale oppure online tramite mezzi telematici. Chiedere un prestito postale online richiede una discreta conoscenza dei servizi del web e in generale una media competenza informatica.
In filiale si può affermare che sia tutto più semplice perché si vine personalmente seguiti da un consulente messo a disposizione dalla società. La richiesta viene processata in massimo 5 giorni. Una volta ricevuta una comunicazione dell’esito, se è positivo la Posta provvederà all’erogazione del credito sul conto corrente postale entro un paio di giorni o al massimo 3.
Da quel momento, il cliente può disporre della somma ricevuta in prestito come meglio crede. Se si tratta di un prestito finalizzato, come Prestito Postale per Acquisto casa o per Ristrutturazione Edilizia, il denaro va direttamente nel conto del fornitore del bene o servizio.
Prestiti postali per professori precari e insegnanti non di ruolo
Una delle varie categorie che fanno riferimento ai prestiti postali è quella dei professori precari e degli insegnanti non di ruolo. Si tratta di un prestito che il più delle volte presenta agevolazioni nel tasso di interesse. Questa agevolazione può consistere in un tasso fisso annuale oppure una riduzione. Questo dipende in base all’offerta proposta da Poste Italiane e dagli accordi presi con il richiedente. Poste Italiane si interfaccia, in presenza tramite consulente oppure per via telematica, con il professore che intende richiedere il prestito.
Il docente richiedente decide se finalizzare o meno il prestito postale. E’ necessario avere con sé un documento di riconoscimento e qualcosa che attesti il possesso di una busta paga. In mancanza di busta paga, le Poste potrebbero richiedere una alternativa garanzia solida come il possesso di un bene immobile. Oppure, in mancanza di questo, il docente può presentare un garante. Egli deve possedere un lavoro a tempo indeterminato o una pensione, o un bene immobile. Le Poste generalmente concedono quasi sempre i prestiti ai professori sia precari che non di ruolo. E’ importante anche non essere presenti nella lista dei cattivi pagatori.
Rimborso del prestito: come e quando avviene?
In fase contrattuale il docente stipula con le Poste Italiane degli accordi. Questi accordi prevedono anche i termini di rimborso del prestito di cui si usufruisce. Molto spesso viene definita una soluzione rateale mensile. Ciò dipende anche dal tipo di offerta cui sceglie di aderire il cliente. Se decide di usufruire di un pacchetto, come ad esempio quello di Acquisto Casa, le clausole sono prestabilite e non si possono prendere accordi diversi.
In ogni caso le Poste, o meglio il consulente, ha come compito principale quello di ascoltare le reali esigenze del cliente che sceglie di affidarsi alle Poste per il proprio prestito. E’ importante rispettare le clausole scritte sul contratto, affinché si mantenga un buon rapporto di fiducia reciproca con il creditore. Poste Italiane cerca di raggiungere un accordo per il rimborso che possa essere più comodo possibile per il docente. Il numero di rate e la cadenza possono essere stabilite anche in base al tipo di offerta cui il docente sceglie di aderire. Ad esempio il Prestito Postale Banco Posta prevede una restituzione per un massimo di 120 rate mensili. Il Mini Prestito invece può essere estinto con massimo 90 rate.
Cosa succede se si è cattivi pagatori?
Ci possono essere dei casi, e non sono rari, in cui un docente risulta cattivo pagatore. Quando questo avviene, Poste Italiane cerca di tutelarsi quanto più possibile da eventuali rischi. Affinché si tuteli a dovere, il creditore cerca dettagliate informazioni sul cliente e quanti debiti ha a suo carico da estinguere o quanti ne ha avuti in passato. Cerca di conoscere, insomma, la storia del cattivo pagatore. Il cattivo pagatore deve presentare una specifica garanzia richiesta, altrimenti potrebbe risultare più difficile ottenere il prestito postale.
Se il cattivo pagatore reitera il suo comportamento e diventa debitore nei confronti delle poste, queste ultime potrebbero rivolgersi al crif facendo le necessarie segnalazioni dopo anche solo 30 giorni dal ritardo del pagamento di una rata. Prima però viene effettuato un sollecito. Questo è un po’ ciò che differenzia il prestito postale da quello bancario, in quanto la banca aspetta circa una sessantina di giorni prima di procedere con la segnalazione. Nei casi più complessi si può arrivare alla visita di un esattore o al pignoramenti dei beni. Le cause legali sono spesso lunghe e contorte, proprio per questo suggeriamo al docente di evitare ritardi eccessivi nel rimborso del prestito ottenuto.
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